Visualizzazione post con etichetta ale e la sua immodesta opinione. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta ale e la sua immodesta opinione. Mostra tutti i post

domenica 9 novembre 2008

Come Andare in Bici


- È arrivato Massimiliano
- Si va
- Alice?
- Con Fabry

- Lo Zoe?
- Andiamo da Piazza Napoli
- Ho bisogno di una banca
- Ho bisogno di Bianca
- Come va con lei?
- Ale come va, la sento su msn, skype, ma quando è in giro si vergogna
- Di cosa?
- Del lato di lei che gli altri non vedono, ma io vedo
- I miei amici si chiamano tutti Ale
- Di là
- È Fabry
- Vai dalla barista e dille che sei amico di Canale
- Di chi?
- Di Channel83, di albert h.
- Che lei odia
- Che lei odia
- È la Vale
- Stasera vi portiamo Jude Law
- Ale dice che c'è anche Ale, veniamo io, Ale e Jude Law

- Ma che musica fanno allo Zoe?
- Sentirai
- Alla fine vengo qui da quando stavo con Gaja
- Cazzo saranno dieci anni, Ale
- Guardaroba
- Guardaroba
- È il terzo timbro sulla mano destra, non ho più spazio
- Un Vodka Redbull
- Due Vodka Redbull
- Hai visto la barista coi capelli rossi e il tatuaggio sulle tette?
- Ale, no
- Questa è la sala System of a Down
- La Lolla ci prova con il tipo alto e bianco
- La Vale è già aggrovigliata con uno nero, e non hanno ancora abbassato le luci
- Sono gli anni 80
- Da dove viene quel fermimmagine? Vi dò tre secondi
- I Guerrieri della Notte
- Non passano mai di moda i Guerrieri della Notte
- Aspetta, ma il cattivo si chiama Sylar come quello di Heroes, geniale non me n'ero mai accorto
- Non credo che fosse Sylar, era più tipo Cyrus
- È uguale
- Sono tutti vestiti come Steven Tyler all'inizio della carriera
- E come la prostituta minorenne di Slash
- Trixie qualcosa
- Ma sono costruiti anche loro
- No. Sono sinceri e sono brutti per questo mi piace venirci, non ho niente da dimostrare qui
- Ma noi siamo anni 90
- Gli anni 90 sono di moda
- Tre Vodka Redbull
- Le patatine dello Zoe. Mi piacciono le patatine dello Zoe
- Stasera non c'ho la macchina fotografica
- Quella è la tipa che ti ha fatto leccare la spalla, Ale
- Leccare la spalla
- Ti porto in un posto così a Berlino, però con gente bella
- A me piace la gente brutta qui
- E la tipa che balla al palo che sembra una cinquantenne
- E la tipa che balla al palo che sembra una cinquantenne, sì
- Andiamo di là
- Quattro Vodka Redbull
- Vado in bagno
- Andiamo di là
- Karma Chameleon? Non ci credo
- I Guns
- Siamo dentro Guitar Heroes, Ale
- Siamo dentro Guitar Heroes, Ale
- Cinque Vodka Redbull
- Long Island?
- No. Grazie, Massi, no
- Io sono cresciuta con questa musica
- Sei cresciuta allo Zoe?
- Noi andiamo
- Un bolide
- Diamine
- Divora
- Andiamo di là
- Ilaria non c'è
- Ilaria dov'è
- Ilaria è mia moglie
- Sei Vodka Redbull
- Non mi toccare il tatuaggio che l'ho appena fatto, cazzo
- Sette Vodka Redbull
- Un long island?
- No, grazie, grazie, no
- Sala System?
- Sala fumatori
- Patatine
- Sette Vodka Redbull
- Andiamo al Gasoline?
- Andiamo al Gasoline
- Andiamo al Gasoline

- Di là
- Ale di là non c'è una strada
- Tu gira lo stesso
- Sopra quella gente?
- Sopra quella gente
- Ho bisogno di un bicchier d'acqua
- C'è Fabio e la tipa col tatuaggio sulle tette
- Hanno tutte il tatuaggio sulle tette ultimamente
- Il nero grosso come un armadio a tre ante è il cervello, l'emo con la faccia da culo obbedisce a lui
- Ecco i pass ggratiss
- Io ce l'ho già il pass
- Guardaroba
- Guardaroba
- Posso avere un bicchier d'acqua?
- Cinque euro
- Ma sono appena entrato, ti prego
- Guarda come salta il dj
- Questa la conosco
- Esco a prender aria
- Long island?
- NO MASSI
- Vado in bagno
- Aria. Torno subito

- Ride, quella dentro la macchina che passa guarda me e ride. Mi guarda e ride, Ale.

- Canale! C'è Canale!
- Domani suono al mono
- Domani sarò morto, ma vengo lo stesso
- Vodka Redbull?
- Quella la conosco, chi è?
- Non lo so, una bionda
- Esco, aria

- Secondo me se scendi e balli bruci e passa tutto
- Ci ho provavo, Ale
- Riprovaci, dai
- No, voglio stare qui attaccato al coso giallo, prendo aria, non so come vi ho portati fino a qui
- Stai male?
- NO
- Alette di pollo?
- Andata
- Prendiamo Massi e andiamo

- No io sto qui, ripassate dopo a prendermi
- Va bene Massi

- Un panino con la salamella, l'insalata, quella salsina verde verde e quelle lì
- Queste?
- No quelle, le cipolle cotte
- Alette di pollo per me
- Adoro 'sto posto
- Ma gli altri?

- Ciao
- Mi stai sulle palle
- Anche tu
- Perché i trans vanno in giro con la mercedes quando vanno a comprare i panini alle 5 del mattino?
- Perché i trans sono tutti grossi come un lottatore di Tekken?
- Com'era Lucca?
- Fantastica, un casino
- Hai visto Gipi?

- Dimmi qualcosa di cattivo
- Non ci riesco

- Massi?
- Massi
- Andiamo
- Di là
- Fantastico lo Zoe, eh?
- Quando venite a Berlino vi porto fuori, venite a Berlino dai, vi aspetto. La casa è grande

- Di là
- Ma come fa Massimiliano, avrà bevuto sette o otto long island
- È solo meno stressato di te e di me, Ale. Quando stai male l'alcol ti dà un po' di sollievo ma è fragile il confine tra stare bene e male.

- Chissà Fabry e Alice
- Chissà Fabry e Alice
- Ce la fai a tornare a casa?
- Sì
- Mandami non so, tipo un sms. Tanto sono insonne. Siamo insonni.
- Ok. 'notte


Sono le cinque e mezzo del mattino. Niente droghe in corpo. Un po' di alcool (long island? no, grazie). Milano è fredda se cammini solo con una maglietta a righe come me. Ma questa mattina è bella. Sono calmo. Ho paura, di solito. Di solito sono uno che ha sempre paura. Che le persone spariscano e mi lascino solo, che mi odino e che soffrano per colpa mia. Ma più perché sarebbe colpa mia che per il fatto che stanno male. 'fanculo. Adesso sono calmo. Ale torna a casa. Ale torna a casa. È come il Baraonda a Cinquale, d'estate, quando eravamo piccoli e ce ne andavamo per il paese in bici. Non te ne vai mai abbastanza lontano da farmi dimenticare come si fa ad andare in bici. Ci si siede sul sellino, si aggiusta l'altezza, si prende il manubrio ben saldo fra le mani. Si posa un piede sul pedale, appoggiandosi sull'altro per non cadere. Poi si sceglie una direzione e si prova a spingere sul pedale, sollevando il piede da terra. Si fa insieme, si deve restare in equilibrio per un momento. È la cosa più difficile. Spesso si cade, mantenere l'equilibrio è un casino. Ma dopo, quando ci si riesce, si va veloce. Molto veloce. Questo è il motivo per cui lo facciamo.

mercoledì 5 novembre 2008

From Lucca to Beslan


Resistenze 1.2

Khikhus è un fumettista russo, di Mosca. In rete non si trova quasi nulla su di lui. Abbiamo fatto una tavola insieme durante la jam-session/sfida tenutasi allo stand TomatoFarm sabato. Una tavola sul giorno in cui la Morte Diventa Allergica Agli Esseri Umani (quando me la mandano la posto, magari). Ma non è questo che volevo dire. Volevo dire che mi ha raccontato che è stato a Beslan, con altri artisti, e ha ridipinto i muri della scuola insieme ai ragazzi. Cioé li hanno fatti ridipingere a loro, ai bambini. Se ne sono reimpadroniti.

E a volte partecipa a weekend fuori città, in campeggio, insieme a gruppi di ragazzi degli orfanotrofi - gli orfanotrofi in Russia sono veri orfanotrofi, quelli che noi ormai vediamo solo nei film - e gruppi di ragazzi delle scuole più ricche della Russia. Li mettono insieme, li fanno disegnare, fare fumetti. E guarda un po', non si massacrano, non si insultano, non si tradiscono. Nonostante tutto.

Non so, mi sembrava una cosa importante. Contro il rimasticato e l'appiattimento mentale, per le parole lette e rilette da milioni di bambini che non siano mai vuote.
Up, il prossimo film della Disney/Pixar parla di questo, in un certo senso.

lunedì 3 novembre 2008

From Lucca to Nowhere

Resistenze 1.1
"In carne e ossa" di Koren Shadmi. Il primo fumetto che ho letto a Lucca, il primo che ho comprato, senza nemmeno conoscerlo. Non riesco a smettere di sfogliarlo. Un ragazzo incontra una ragazza. Un pasto di carne, un errore dopo l'altro, metafore semplici e perfette. "La Ragazza Radioattiva":
- Hai visto, ti stanno cadendo i capelli. Non ce la faccio a continuare così, capisci? Ti sto uccidendo! Io ti amo. Davvero. Ma...
Credo sia meglio se non ci vediamo più.
- Non puoi farmi questo. Non posso vivere senza di te!
Sei così forte.
Le vignette ti penetrano come una canzone facile facile. Questo tipo, Koren, ha dei problemi con la testa, con la faccia dell'altro - la maschera, la copre con un sacchetto di carta, la trasforma e deforma, la taglia. E allora mi viene in mente John Guare e uno dei pezzi più belli di questo film:

Toward the begining of the movie, Paul summarizes his paper:

PAUL: Well...a substitute teacher out on Long Island was dropped from his job for fighting with a student. A few weeks later, the teacher returned to the classroom, shot the student unsuccessfully, held the class hostage and then shot himself: successfully. This fact caught my eye: last sentence, Times. A neighbor described him as a nice boy: always reading Catcher in the Rye.
The nitwit -- Chapman -- who shot John Lennon said he did it because he wanted to draw the attention of the world to The Catcher in the Rye and the reading of the book would be his defense. And young Hinckley, the whiz kid who shot Reagan and his press secretary, said if you want my defense, all you have to do is read: Catcher in the Rye. It seemed to be time to read it again.
I borrowed a copy from a young friend of mine because I wanted to see what she had underlined and I read this book to find out why this touching, beautiful, sensitive story published in July 1951 had turned into this manifesto of hate. I started reading. It's exactly as I remembered. Everybody's a phony. Page two: "My brother's in Hollywood being a prostitute." Page three: "What a phony his father was." Page nine: "People never notice anything." Then on page 22 my hair stood up. Remember Holden Caulfield -- the definitive sensitive youth -- wearing his red hunter's cap. "A deer hunter hat? Like hell it is. I sort of closed one eye like I was taking aim at it. This is a people-shooting hat. I shoot people in this hat." Hmmm, I said. This book is preparing people for bigger moments in their lives than I ever dreamed of. Then on page 89: "I'd rather push a guy out the window or chop his head off with an ax than sock him in the jaw...I hate fist fights...what scares me most is the other guy's face..." I finished the book. It's a touching story, comic because the boy wants to do so much and can't do anything. Hates all phoniness and only lies to others. Wants everyone to like him, is only hateful, and he is completely self-involved. In other words, a pretty accurate picture of a male adolescent. And what alarms me about the book -- not the book so much as the aura about it -- is this: the book is primarily about paralysis. The boy can't function. And at the end, before he can run away and start a new life, it starts to rain and he folds. Now there's nothing wrong in writing about emotional and intellectual paralysis. It may indeed, thanks to Chekhov and Samuel Beckett, be the great modern theme. The extraordinary last lines of Waiting For Godot -- "Let's go." "Yes, let's go." Stage directions: they do not move. But the aura around this book of Salinger's -- which perhaps should be read by everyone but young men -- is this: it mirrors like a fun house mirror and amplifies like a distorted speaker one of the great tragedies of our times -- the death of the imagination. Because what else is paralysis? The imagination has been so debased that imagination -- being imaginative -- rather than being the lynchpin of our existence now stands as a synonym for something outside ourselves like science fiction or some new use for tangerine slices on raw pork chops -- what an imaginative summer recipe -- and Star Wars! So imaginative! And Star Trek -- so imaginative! And Lord of the Rings -- all those dwarves -- so imaginative -- The imagination has moved out of the realm of being our link, our most personal link, with our inner lives and the world outside that world -- this world we share. What is schizophrenia but a horrifying state where what's in here doesn't match up with what's out there? Why has imagination become a synonym for style? I believe that the imagination is the passport we create to take us into the real world. I believe the imagination is another phrase for what is most uniquely us. Jung says the greatest sin is to be unconscious. Our boy Holden says "What scares me most is the other guy's face -- it wouldn't be so bad if you could both be blindfolded -- most of the time the faces we face are not the other guys' but our own faces. And it's the worst kind of yellowness to be so scared of yourself you put blindfolds on rather than deal with yourself..." To face ourselves.
That's the hard thing.
The imagination.
That's God's gift to make the act of self-examination bearable.

At the end of the movie, long after they find out Paul was a fraud:

OUISA: And we turn him into an anecdote, to dine out on, like we're doing right now. But it was an experience. I will not turn him into an anecdote. How do we keep what happens to us? How do we fit it into life without turning it into an anecdote, with no teeth, and a punch line you'll mouth over and over, years to come: "Oh, that reminds me of the time that impostor came into our lives. Oh, tell the one about that boy." And we become these human jukeboxes, spilling out these anecdotes. But it was an experience. How do we keep the experience?

Quanta paura ho io della faccia dell'altro. Soprattutto se è reale e io mi sento immaginato. Dell'esperienza, delle persone che sono state qui, come dice Ouisa, io non voglio farne aneddoti, no. Che se racconti qualcosa a qualcuno finisce che senti la mancanza di tutti, vero Holden?
Torno al Koren di "Un Evento Sofisticato", in una specie di ping pong:
- Il pasto verbale si era concluso. Ma invece di sentirti pieno, ti eri completamente svuotato.

Ieri, mentre camminavo fra gli stand dei fumetti usati, ho trovato un rivenditore di tavole originali americane. Sienkiewicz, Buckingham, McKean. Era seduto su una sedia, in equilibrio su due gambe, che si leggeva The Catcher in the Rye nell'edizione originale, quella con il cavallo rosso in copertina. Alle coincidenze io non ci credo.

mercoledì 1 ottobre 2008

Personale


Alcune cose di questo blog stanno per cambiare. Lo dico per i miei 19 lettori.
Diventerà un poco più mio e un poco meno generale. Che il bloggaggio se li mangia vivi i piccoli scrittori che come me sono incapaci di mostrare un imparziale distacco. In un momento in cui l'ordine monetario delle cose sta per venire meno e i pugni stretti, come dice Ausonia, vanno stretti ancora di più, be' io voglio esserci.
Domani inizio a lavorare su un progetto indipendente e autoprodotto. Non sarà un buon racconto coi fiocchi. Sarà roba mia.

È uno dei miei fumetti fotografici - qualcuno di voi ha visto le mostre che ho fatto con Atene, 14 Marzo 1997 - uno nuovo anche se la storia è nata molto tempo fa. Parla di una principessa. Aspettava il momento giusto. Ora, grazie soprattutto a questi anni in Disney, posso scriverlo, lo vedo. Tavola dopo tavola. La sensazione è strana, perché ho il motore che non si rompe più, che ha fatto un po' di giri in un po' di circuiti e la carrozzeria finalmente testata nella galleria del vento. Non sono nemmeno così giovane. Il problema sarà il pilota, è lui che si dovrà togliere il casco e ricominciare a rischiare grosso come non è più abituato a fare. Senza cinture.

Questo non significa che smetterò di scrivere Disney, no no. Oltre all'adattamento di Up c'è una storia di Paperino Paperotto che mi aspetta, forse un altro numero di Witch (a proposito ho appena finito il 95 e sarà strepitoso, molto steam punk, con i disegni di Alberto Zanon e le chine di Cristina). Il topo è pur sempre il topo e mi viene ancora voglia di scrivere storie, devo provarle tutte prima di smettere.


Presto nascerà anche un blog collettivo o qualcosa del genere in cui io, Giammaria Caschetto, Alessandro Minoggi e altri pubblicheremo le nostre cose. È un po' che ci penso, ne parlavo l'altra sera con g. Poi leggendo qua e là mi sono reso conto che è la cosa da fare. Perché ne vale la pena. Sempre e comunque, per far stare alzato fino alle 5 almeno uno di voi 19.

Laura, Atene, La Prima Donna sono solo alcuni dei fumetti che abbiamo già fatto. Me li tengo sempre sotto il naso, li guardo, li respiro. Posto un piccolo antipasto qui sotto, la prima pagina - introduttiva - di Laura, fumetto di 96 pagine scritto da me e disegnato da Gianmaria Caschetto.





Ci Siamo


In edicola trovate Topolino 2758 con due tavole autoconclusive di Wall.E scritte da me e disegnate da Antonello Dalena. Ovviamente hanno scartato la più bella. Vabbé.

In edicola troverete anche - questa è la notizia succosa - la mia graphic novel di Wall.E disegnata dal mio compagno di vacanza californiana Claudio Sciarrone.
Se avete voglia compratela, aspettate il 17 ottobre, guardatevi Wall.E al cinema e poi leggetela.
Farla uscire prima non ha davvero senso e rovina tutto, lo so. Perché parliamone, sono fierissimo del risultato - nonostante le dida che mi sono state aggiunte mi ha dato la possibilità di sperimentare alcune soluzioni mute che mi piacciono molto, e Claudio ha fatto un lavoro incredibile migliorando in più di una tavola la sceneggiatura - però il film è su un altro livello. Non ce n'è, è pur sempre un adattamento. E non mi chiamo Stanley né Alfred.

Se invece volete leggerlo subito sappiate che ci sono alcune cose diverse rispetto al lungometraggio, cambiate dalla Pixar all'ultimo momento quando già eravamo fuori tempo massimo.
Comunque appena la vedo in edicola con i miei occhi posto alcune tavole.


Buona lettura, io mi vado a rileggere la sceneggiatura di Up, il prossimo di cui devo fare la graphic novel, poi vi saprò dire.

mercoledì 24 settembre 2008

Gli Idioti



burn after reading - cohen brothers

il primo quarto d'ora è di una noia mortale. Io già non ho amato tantissimo 'Non è un paese per vecchi', perché dopo che hai letto il libro (bla bla... segue polemica sui film che vai a vedere dopo che hai amato il libro da cui sono tratti).
Insomma dopo un quarto d'ora son lì che mi chiedo se non ho sprecato quei bei 7 euri per vedere un film inutile e noioso.
Poi le cose cominciano a girare, dopo la presentazione i personaggi cominciano a muoversi, a incontrarsi e scontrarsi e il film scorre piacevolmente fino alla fine, divertentissima. Non è un capolavoro, no no, ma è divertente. E vale su tutto lo scambio finale:

CIA Superior: What did we learn?
CIA Officer: Uh...
CIA Superior: Not to do it again.
[pause]
CIA Superior: I don't know what the fuck it is we *did*, but...

Un film sull'inutilità della vita, sull'idiozia che uccide (letteralmente) e sulla verità universale che sforzarsi per cambiare la propria vita sia uno spreco di tempo.

Brad Pitt, nonostante i tanti acclamati spoiler e i trailer e le featurette è un attore inutile. Per creare una macchietta ripete le stesse cose dieci volte, alla seconda già non gli credi più - ti viene da dire 'ehi, guarda Brad Pitt che fa l'idiota' e andiamo!
George Clooney, invece, cazzo lui sì che è un attore. Fa ridere alzando un sopracciglio. Ha creato un personaggio perfetto, che mi verrebbe voglia di vederci un film su di lui e alla fine, dopo i titoli di coda, ti aspetti di vederlo su qualche spiaggia del Venezuela a correre. E se lui corre tu sai cosa è appena successo. E ridi. Magico.

giovedì 11 settembre 2008

Casa Dolce Casa (con un po' di liti familiari)


A questo indirizzo trovate la storia breve intitolata Casa Bad7 scritta da me medesimo e disegnata dall'impareggiabile Nicola Tosolini. Potete leggervela aggratis.
Sul numero in edicola (già già è uscito!) trovate anche un'altra mia storia lunga, insieme alle storie di Tito Faraci (applausi, prego) e Giorgio Salati (Giorgio se ci sei batti un colpo). Io dico che vale la pena comprarlo.

Ultima cosa.
Dovrei scrivere sui forum le risposte alle critiche, forse. Per ora non lo faccio, magari poi comincio. Non lo so, la verità è che è Disney e basta. L'unica cosa che tengo a dire - per tutti quelli che postano lì e non solo - è che PK ha veramente rotto. Basta. Pk era un capolavoro, lo so anch'io, quando ero al liceo aspettavo solo il momento in cui sarebbe uscito un numero nuovo. Peccato che NON fosse Topolino, non era pubblicato sul settimanale e non aveva gli stessi personaggi.
Quando ne parlano a proposito delle storie di Topolino, mie o di chiunque altro, mi piacerebbe questo, che si rendessero conto che è come paragonare una meringata al cioccolato e noccioline e un piatto di pasta al sugo della nonna. Non c'entrano niente.

(poi ci sarebbero da dire mille altre cose sulle possibilità di fare OGGI una cosa come Pk - più che sulla mancanza di idee -, ma sembrerebbero scuse agli occhi dei non addetti. Dico solo che Valentina De Poli sta provando a fare molto con Topolino per fargli raggiungere nuove vette di qualità e di questo almeno dovremmo essere tutti contenti)

lunedì 1 settembre 2008

Tutti gli Altri ne han...


"Tra poco sarai fottuto anche tu"
21:57:22 da AleScarano

Ebbene, 30 anni fa, in una mattina fredda e tempestosa venne alla luce il sottoscritto. Questo significa che oggi, 1 settembre 2008, è il mio trentesimo compleanno.

Mi mancherà quel dannato 2 davanti.

giovedì 28 agosto 2008

La Notizia dell'Anno

Per evitare di vomitare tutta la mia inutile indignazione - non saprei cosa scegliere fra il bagnetto nella riserva del signor terza carica dello stato, il colpo di mano detto anche inculata che ci hanno fatto con la storia della Compagnia Aerea Italiana o il simpatico commento sulla razza padana che vince i giochi di Bejing - vi regalo quella che secondo me è la notizia più bella dell'anno:

Sex and the Olympic city

Tomorrow night thousands of young men and women with the most fit, toned bodies in the world will mingle for the last time before they fly home. What might they get up to?

il resto lo trovate qui

Non so a voi, ma a me ha fatto venire in mente quell'atmosfera da gita scolastica o da meeting che fa tanto dolce nostalgia. Mi sono sentito allegro, lo so è idiota, ma che ci volete fare?

Intanto mi iscrivo a qualche sport poco faticoso prendo i biglietti per Londra 2012.

martedì 5 agosto 2008

E speranza (o facciamo sparire le matite...)

The Dark Knight - quattro su cinque stelline
(spoiler advice)

"Heath Ledger è incredibile, non riesco a dimenticarmi il suo Joker"
"Già..."
"E non è perché è morto, era bravo davvero!"

"Però io non ho capito benissimo la storia del coreano, dei soldi e dei mafiosi"
"Boh, alla fine nemmeno io, però chissenefrega"
"Già, chissenefrega"

"Alla fine i cattivi vincono un po' tutti..."
"E Batman diventa cattivo..."
"Mi aspetto il Dark Knight Returns adesso, basta che lo facciano fare a Nolan e non a Miller se no ci ritroviamo con un altro clone di Sin City e credo che Spirit sia già offensivo abbastanza"
"Già, un bel DKR con un gruppo di ragazzini alla fine e un futuro migliore"
"Come sei romantico"
"Il romanticismo è morto con Rachel Dowes"
"Che botta... così si fanno i film che rompono le tradizioni"
"Già"
"Già"

Ok, al film manca qualcosa. La regia delle scene d'azione è piatta, identica a quella delle scene dialogate, la fotografia è quasi sempre piatta, anche quando non dovrebbe, e il montaggio è inesistente. La sceneggiatura fa acqua da tutte le parti, ci sono pezzi molto lunghi in cui non si capisce perché succedono le cose che succedono, la conversione di Harvey Dent a Due Facce non è molto credibile e alla fine dei conti la regola sembra tell don't show.
Eppure.

Eppure Ledger ha creato il Joker migliore di sempre e mi perdono da solo visto che sono un adoratore di Burton (quello di una volta).
Fa una paura del diavolo (cazzo quanto lo adoro, è illuminante) e riesce a dare una risposta alla follia del mondo - al contrario di tutti gli altri personaggi. Non con il caos, no. Con la razionalità più estrema. Il Joker gioca di ingegno, con piani così perfetti da sembrare folli. Sa che Batman non lo ucciderà mai e se ne approfitta, lo giostra come un burattino; è uno sceneggiatore con un suo personaggio. È lui che fa le regole.
E adesso farò sparire questa matita. Bombe a mano, costumi da infermiera, nessuna verità o tutte le verità insieme. Il Joker è vero come le sue cicatrici, ecco perché fa paura. Reale come il barista che ci ha servito il caffè stamattina.

E poi. I Nolan hanno intuito qualcosa, qualcosa di grosso e a loro modo lo riproducono. Il modello di story classico non va più. Non funziona perché non riflette il mondo come prima. È uno dei motivi dell'insuccesso di un grande film come Speed Racer; è vecchio, almeno dal punto di vista della storia.
E allora ecco che la struttura viene smontata in mille pezzi, frantumata e - un po' come in Ratatouille - non sei mai sicuro di chi sia il tuo protagonista. In un mondo come quello di oggi speriamo davvero che arrivi un Harvey Obama a fare qualcosa. Di una fantasia come Batman nessuno ha più che una vaga fantasia, appunto.
Lo capisce per primo lo stesso Bruce Wayne. Non ci viene da sognare perché di tempo per sognare non ne abbiamo, siamo troppo informati. Vogliamo tutto e subito e che sia vero. Come Gomorra, come il telegiornale.

Solo i bambini sognano ancora gli eroi. Con loro torneranno come sono tornati dopo Don Chisciotte. Con noi ci sono solo i mafiosi che non vanno in galera, il Joker che non muore e la vaga speranza che la gente (quella delle barche), in fondo in fondo, non sia tanto brutta come sembra.