lunedì 23 febbraio 2009

Superficie

Vai al grocery store, per prendere un paio di cose da cucinare, niente di che, per un pranzo e qualche colazione.
La prima cosa che ti manda a male dei supermercati americani è che se devi prendere i cereali per la mattina ti viene l'esaurimento nervoso a scegliere fra settantamila tipi di schifezze coloratissime e altrettanti tipi di natural things super salutiste con confezioni candide e lucenti.
Hanno banconi con tutto quello che si può desiderare, che è sempre troppo. Di cioccolato, per esempio, ce ne sono due di banconi, non scherzo, e puoi perderci un'ora buona a trovare una barretta di cioccolato fondente normale. Col latte per esempio ho lasciato perdere. Non si può, non capisco qual'è quello normale. Chiedo al mio amico Craig e lui risponde con una domanda: "normal? what do you mean?"

Ma non è questo quello di cui volevo parlare. Andiamo al bancone del pesce. C'è uno grosso come una cassapanca austriaca con tatuaggi dappertutto che ci sorride e chiede "come va?". Qui tutti chiedono come va. E non è che lo chiedono così tanto per, si aspettano che tu non solo risponda, ma chieda anche come va a loro. A lui va bene e anche a noi direi, molto. Chiediamo un pezzo di salmone. Ci sceglie lui quello più giusto per due. Ce lo pesa, sorride, ce lo incarta e consegna. Salutiamo e ringraziamo. Fin qui tutto normale. Più o meno. Perché prima di chiedere eravamo incerti così Craig ha detto a un tipo in coda, faccia pure, e il tipo in coda risponde, ehi amico guarda con calma, poi faccio io, nessun problema.
La prima cosa che pensi è che si drogano.
Passiamo alla frutta. E qui io non ho retto. Craig chiede al commesso, che avrà avuto sì e no 30 anni nero alto e ben messo, gli chiede (dopo aver chiesto come va anche a lui ovvio) quali sono le arance più buone. Il tipo sorride e comincia a spiegare che quelle al bancone A sono appena arrivate e sono succosissime, ma sono un po' forti, mentre quelle al bancone B sono più dure, ma molto più dolci. Chiede quali preferiamo in genere, se vogliamo mangiarle o farci il succo, insomma alla fine ci consiglia quali prendere, sorride e ci saluta.
Ora. Questo non era un negozietto di provincia, ok? Questo è un supermercato bello grosso, non dico enorme ma abbastanza perché in Europa i commessi siano incazzati neri dalla mattina alla sera e se gli chiedi come sono le arance è facile che te le tirano dietro. Però. Io non sto dicendo che questo sia il paese ideale, che non ci sia una fila lunga mezzo chilometro di barboni alla missione a trenta metri da qui, che le donne siano sottopagate e sfruttate, che hanno una violenza minorile che non abbiamo nemmeno un'idea. Questo è quello che ho visto, che vedo ogni giorno e quello che vedo ogni giorno è che quando possono sorridono, sono gentili e si aspettano gentilezza in cambio. E magari hai avuto una giornata di merda e non vuoi sorridere, ma magari i tuoi di problemi sono niente in confronto a quelli in coda qua dietro e se sorridi e ti sorridono stai sicuro che ti migliora la giornata. E pensi che vivere non è poi così male. Che tu faccia la star del fumetto internazionale o il commesso al grocery store di Portland, Oregon.

Detto questo loro qui si aspettano grandi cose da Obama, non ne hanno ancora viste molte, ma sperano. E di noi non sanno nulla eccetto che chi ha chiamato abbronzato il loro presidente ha fatto solo la figura dell'idiota e che chi è palesemente colpevole di corruzione perché il suo corrotto viene condannato (ehi, sarà mica lo stesso?), be' qui non ha vita facile.

È solo superficie, sapete, ma penso all'acqua e non posso fare a meno di chiedermi quanto sia importante una superficie per dare forma all'acqua.

domani sera grande partita a poker fra true american men, con birra e pizza
se sopravvivo vi racconto

3 commenti:

Gianmaria Caschetto ha detto...

E allora, come è andato il Poker?

TSUNAMI ha detto...

Impavido blogger!
Mi posti pure da oltreoceno, incredibile.
Lo so, non tornerai più...U_U
In realtà nella partita a pocker hai buone probabilità di farti spennare, e a quel punto dovrai tornare per forza...
Buahahahahahahahaha!
;)

lula ha detto...

ne abbiamo parlato spesso allora
ti ricordi?

di quanto è importante anche solo mettersi in faccia un sorriso
anche solo non far pesare i cazzi tuoi al mondo

da qualche parte bisogna pur iniziare
fosse pure da portland, oregon

e poi però tornare indietro
e provarci qui