martedì 17 febbraio 2009
Il Pranzo è Servito
Ieri ero a pranzo con alcuni colleghi.
Si parla di persone di una certa cultura, provenienti da mondi diversi, da esperienze diverse, persino da regioni diverse.
Maschi e femmine. Appassionati di X Factor in attesa del Festival di san remo, che leggono più di due libri l'anno e pagano le tasse.
Ora, parlando con queste persone è venuto fuori uno dei tanti argomenti di moda negli ultimi tempi (c'è l'imbarazzo della scelta). Le intercettazioni.
Non ricordo il giorno ma qualche settimana fa ho visto un servizio al telegiornale di raidue in cui si parlava di questo spinoso e importantissimo problema. Con tanto di animazioni create ad hoc in 3D (vorrei che si riflettesse su questa cosa considerando quanto tempo si è speso per realizzare sì e no 30 secondi di animato per un servizio) in montaggio alternato alle immagini più d'impatto del film "Nemico Pubblico" con Will Smith, veniva spiegato il seguente concetto leggermente persecutorio con un tono poco poco allarmista:
ATTENZIONE! TU, CITTADINO, LO SAPEVI CHE SE STAI PARLANDO AL CELLULARE CON UN TUO AMICO E QUESTO TUO AMICO È INTERCETTATO ANCHE TU CORRI IL RISCHIO DI ESSERE INTERCETTATO? È TERRIBILE! NON HAI PAURA?
Mio padre abbassa la forchetta, stava mangiando un piatto di pasta e fagioli (siamo famiglia nazional popolare che vede la TV a pranzo e cena, lo confesso), e mi guarda con fare stranito. Dovete sapere che mio padre non è uno di quelli che fa casino. Alle cene con amici non parla mai, in pubblico si esprime a monosillabi e pure in famiglia non è che sia questo interlocutore. Quando ero piccolo ricordo che era capace di stare zitto per un mese intero, giorno più giorno meno. E non sto dicendo stare zitto così tanto per, lui stava proprio ZITTO. Non parlava. Nemmeno un ciao. Zero. Oggi è migliorato, un pochino, e diciamo che parla come uno che parla poco. Ma niente parolacce. Gliene avrò sentite dire sì e no una decina in 30 anni e tutte negli ultimi mesi. Be', insomma, l'altro giorno dopo quel servizio che spiegava la necessità (tg2, ripeto) di una legge che regoli il selvaggio mondo delle intercettazioni, lui lascia la sua forchetta carica di pasta e fagioli e dice: MA CHE CAZZO STANNO DICENDO?
Riassumo. Se io sono al telefono con un mio amico intercettato intercettano anche me che non c'entro niente. Ok. Il mio amico se lo intercettano un motivo ci sarà, ma lasciamo perdere. Facciamo che anche lui è vittima di una trappola, uno sbaglio, una persecuzione. Mi sorge spontanea una domanda che è la stessa che ha risvegliato mio padre dal suo torpore. Ma a me, Alessandro Q Ferrari, ma che cazzo me ne frega?
Voglio dire, intercettatemi! Volete ascoltarvi le mie telefonate? E dopo che le avete ascoltate? Volete mappare la mia posizione, sapere sempre dove sono in qualsiasi momento? Sinceramente, chissenefrega.
Anche perché credo, ma potrei sbagliarmi, che non siano le persone come me o l'account new business di Tortona che guarda il Grande Fratello e vota Mastella le persone che genericamente vengono intercettate. Ho più il sospetto che si tratti di sospetti criminali, mafiosi et smilia e soprattutto, in larga parte, politici. Io non sono un politico, non ho niente da nascondere. Quindi. Fate pure. E piantiamola con le scuse.
Spiego questo mio punto di vista in modo accorato ai commensali (ricordate, sono a pranzo con colleghi), e tutti mi dicono: in effetti a noi, ma che ce ne frega?
Quindi. Il servizio del tg2 era chiaramente volto a creare panico, non riesco a vederla in un altro modo. E se crei panico, è con uno scopo: vuoi spingere la gente ad avere paura e, come dice Alan Moore, a mettersi nelle mani del più forte in campo. Così sei sicuro che nessuno ti farà male e tu sarai felice e contento e senza paura.
Ci rendiamo conto che stiamo affidando la nostra sorte, i nostri valori, il nostro crederci al bullo di quartiere così siamo al sicuro? Rischiando che questo poi picchi noi se ci azzardiamo a dirgli qualcosa?
Non so. Non mi piace.
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3 commenti:
La cosa drammatica è che, il più forte, attraverdo i suoi polipotenti mezzi di comunicazione cerca progressivamente di farci smettere di pernsare, di portarci ad accogliere acriticamente tutto quel che ci dicono..
E abreve sarà istituito pure il reato d'opinione. Chè un popolo ignorante e lontano dal confronto si comanda meglio.
io gli ho sempre voluto bene a tuo padre.
diglielo.
leggere l'intero blog, pretty good
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