lunedì 29 novembre 2010
State buoni, non alzatevi, abbiate speranza (ovvero Mario Monicelli e mia nonna)
La speranza è una cosa infame.
Così ha detto Mario Monicelli qualche tempo fa. E stasera, 29 novembre 2010, Mario Monicelli si è lanciato dal quinto piano dell'ospedale dove era ricoverato. Aveva 95 anni. Che è l'età esatta di mia nonna e se li metti insieme non sembra a una prima occhiata che abbiano un accidente in comune.
Cioè, Monicelli ha diretto film che hanno fatto la storia, I Soliti Ignoti, per esempio, L'Armata Brancaleone, La Grande Guerra, Amici Miei. E tanti, tanti altri. È stato una figura di spicco, come NON ce ne sono più, della cultura italiana.
Mia nonna ha fatto la mondina, poi ha incontrato mio nonno in via Torino, a Milano, si sono sposati e hanno fatto 3 figli. Ha portato la suocera a vivere con loro e ha fatto le pulizie per gente ricca fino a 70 anni suonati. Non è mai stata fascista né partigiana. Era una di quelle che ingrossano le file, sullo sfondo, nelle foto di una volta. Mia nonna non è mai andata in televisione a dire che siamo un popolo di codardi, abituati a essere dominati, non ha mai detto che dovremmo spazzare via un'intera generazione per salvarci. Anche se, probabilmente, la pensa allo stesso modo.
Mia nonna odia i miei capelli lunghi, dice che sono da femmina, odia i terroni, soprattutto dopo che il suo amante pugliese l'ha mollata due anni fa. Mia nonna è intollerante, un po' razzista e non sa scrivere altro che il suo nome. E le ci vuole un cinque minuti buoni per farlo. Quindi no, non è come Mario Monicelli. Eppure stasera mi è venuta in mente. Perché mia nonna, come Monicelli, credo si butterebbe dal quinto piano dell'ospedale se non avesse alternative. Che non è parlare di suicidio o malattia, non sto parlando di quello. Parlo di altro, se non lo capite sono spiacente per voi. A mia nonna fa schifo Berlusconi, tanto quanto il resto dei bastardi che fingono di governare e che quando si tratta di parlare di Italia o Popolo Italiano non si inglobano nel gruppo (ci avete mai fatto caso?). A mia nonna fanno schifo le meschinità. Fermi tutti, non dico che sia una santa. Mia nonna è una delle persone più rancorose e cattive (all'occorrenza) che conosco. Davvero. E sono anche molto propenso a credere che abbia qualche superpotere tremendo alla Rogue o alla Re delle Ombre. Quindi no, non sto dicendo che odia la meschinità perché è Madre Teresa di Calcutta. Anzi. Ma ha due palle che fumano come due ciminiere nella Londra della Rivoluzione Industriale.
E le fa schifo la meschinità, la bassezza, il compromesso del compromesso a tutti i costi. Il piegare la testa sempre e comunque. Lasciatemi almeno il mio tostapane, dicevano in Quinto Potere. Le fa schifo che non ci sia dignità, che fino alla fine, intesa come FINE, nessuno sia capace di alzarsi su quel tavolo quando il professor Keaton se ne va umiliato. O che nessuno si faccia sparare quando viene il momento di tradire la propria patria, nessuno (guardatevi la Grande Guerra -spoiler- ora). Questo le fa schifo. Che non ci siano esseri umani intorno a lei, ma ombre di esseri umani.
Mi metto nelle fila delle ombre, un po', che oggi mi è capitato di camminare fra loro, sedermi con loro, accettare i loro soldi e va bene così. Non sono un santo, proprio come mia nonna. Ma ogni tanto bisogna accendere la luce, gente. Ogni tanto ti devi buttare dal balcone e devi prendere in mano le redini della situazione. Basta cazzate. Basta perdere il cuore in cose che non lo meritano, per quanto scintillanti e piene di premi e ricompense sociali e monetarie e sessuali e tutto quello che volete. Basta dire sì se una cosa è stupida, anche se chi ce la dice è più vecchio di noi e ci paga per ascoltarla. Anche se fa male, basta.
Basta anche se non ne hai voglia. Nessuna voglia. Che guardare i cartoni animati è di gran lunga più piacevole. Credete che non lo sappia?
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
5 commenti:
Sigh. Capito. Tutto giusto, eh? Però a me lavorare con voi è piaciuto un botto lo stesso.
Ehi, no, tranquillo. Non erano QUEI soldi. Non erano quelle persone. Ma altre, un'altra cosa - solo mia, in questo caso.
La luce di FINE non è ancora, affatto, spenta.
Tua nonna non è un esempio da portare.
Tua nonna è immortale.
Niente sangue nelle vene ma boli solidi di frittura di baccalà misti a carcasse di polli.
firmato
la terrona U_U
Bellissimo post;)
Comunque è il professor KeatING. Ma sei perdonato. Il post è bello e hai ragione.
non lo sa ancora che sono di cagliari, vero?
Posta un commento