lunedì 26 ottobre 2009
Lost in Disillusion
Se fossi uno con il potere, e non lo sono, ma se fossi uno che ha bisogno di mantenere il controllo, di conquistare spazi e impedire ribellioni perché mi piace la sottomissione imbecille, se fossi uno così e volessi tutte le regioni di un paese dalla mia parte, per dire, per prima cosa mi procurerei un video rubato del presidente di una di quelle regioni. Un video pesante, uno di quelli che non si può far finta che non ci siano. E lo manderei ai sottoposti dei sottoposti dei miei sottoposti. Ma non farei sapere chi l'ha mandato. Userei una trans come tramite, poi la farei fuori, tanto chi ci bada?
E a questo punto lo farei ricattare per bene, quel presidente, e con i soldi ungerei il meccanismo dei sottoposti. Poi farei scoppiare la bomba.
BAM
E pianti e crisi e al suo partito che già è a pezzi ci polverizzerei i resti. Poi a un certo punto, se fossi uno con il potere, siccome il potere e l'autorità sarebbero tutto per me, ma di più lo sarebbe la minaccia concreta, a un certo punto farei una dichiarazione pubblica così, dal nulla. Che nessuno avrebbe manco pensato di additarmi o nominarmi. E io mi ci infilerei invece. Dicendo una cosa tipo:
Cioè io lo avevo avvertito. Gliel'avevo detto che avevano un video su di lui.
Così chi vuole capire capisce. Capito?
Ma io non sono un cazzo, io mica ce l'ho il potere. Sono uno che non gliene frega niente di cosa fa la gente a letto che sono affaracci suoi. Io invento storie e persone per lavoro. E basta.
E questa è solo una storia con delle persone.
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10 commenti:
E' un'idea interessante, ottima sceneggiatura per un racconto di fanta politica. Di quelle con tanto torbido in cui pescare, con uomini privi di scrupoli pronti a fare qualsiasi cosa pur di vincere sempre e ad ogni costo. Tanto sono personaggi della finzione, si può fare finta che una moralità non ce l'abbiano.
Se vuoi, puoi anche immaginare che questo signore con il potere faccia in modo che il tutto emerga qualche giorno prima di un evento a cui quel partito tiene particolarmente, uno di quegli eventi che richiedono un forte consenso popolare, perchè altrimenti non funzionerebbe e non avrebbe senso di esistere. Che so, una manifestazione o meglio ancora una consultazione popolare...
Perchè così, evidentemente, spera di provocare una tale disillusione nella gente, che nessuno avrà voglia di partecipare. Voglio dire, tanto che stiamo immaginando...
eh
non male, pris. mi piacciono le tue storie inventate. ;)
Adesso mi leggo il post, ma sappi che A Wong Foo: Hrazie di tutto, Julie Newmar, è uno dei miei film da sempre.
Sempre.
Ecco, ho letto il post e mi spiace che uno dei miei film di sempre sia abbinato alla triste realtà.
Ma va bene così. Possiamo sempre sognare alla festa delle fragole.
ho una fervida immaginazione...
Ciao, Ale, almeno tu puoi usare il femminile e scrivere "unA" trans, per favore?
Chi compie un'operazione di cambio di sesso, anche se non completa, lo fa perchè il suo sesso psicologico è diverso da quello biologico. Se qualcuno cerca di portare il suo fisico verso almeno un'approssimazione di quello che vorrebbe essere, la forma minima di rispetto che gli si può tributare è appunto usare il genere che riconosce come proprio.
So perfettamente che non sei tu la persona a cui dire certe cose. E' che siamo scrittori, se non facciamo attenzione noi al linguaggio, chi dovrebbe farlo?
Un abbraccio forte.
hai ragione Adri, e me l'avevi già detto ma c'ho il cervello lento.
^___^
Se fossi uno dell'opposizione, uno di quelli che fanno finta di non avere potere ma invece ne hanno tantissimo, uno di quelli che non hanno televisioni private e allora bivaccano in quelle pubbliche, che non hanno idee e allora usano una schiera di intellettuali lontani anni luce dalla gente, dal popolo che dicono di rappresentare, e se fossi uno di quelli, uno di quelli che raramente vincono le elezioni e quando le vincono ogni volta sono incapaci di governare perché all'unisono riescono solo ad odiare. Se fossi uno di quelli allora l'unica cosa che mi rimane è chiamare una escort, una disperata più disperata di me, proprio alla canna del gas, che vuole rendere edificabile una zona non edificabile, una che non ha niente da perdere, e dirle di comprarsi un bel registratore, che non si sa mai, le direi che quello lì ti fa costruire anche sulla barriera corallina, che è un pezzo grosso, grossissimo, che non ti fa niente perché è mezzo impotente. Se fossi uno dell'opposizione, uno di quelli che il muro è caduto ma lui è ancora in piedi, direi alla escort che può diventare famosa, e andare nelle discoteche di tutto il mondo, e fare un sacco di soldi solo perché lo ha fatto nel lettone di Putin, se fa scattare la bomba. Ma prima che scatti la bomba, se fossi uno dell'opposizione, uno di quelli coi baffi, amico dell'amico della escort, e se fossi amico pure dei magistrati che indagano sulle magagne del mio partito, il partito dell'opposizione che governa in quella regione, allora se fossi quello lì un po' di giorni prima direi che arriva la scossa, annuncerei ai miei di prepararsi, di stare pronti che sta arrivando la bomba, non serviva un processo, bastava del sesso!
E dopo che è esplosa la bomba farei un sacco di domande sul giornale dei miei amici, che vende più copie di tutti, anche se dico che non c'è la libertà di stampa, e poi farei chiamare la escort dai miei amici della televisione, che però dico sempre che è tutta schierata col pezzo grosso, e la farei intervistare per dire che lui sapeva, il pezzo grosso sapeva, che lei era una escort. E a quel punto chissà. Magari il pezzo grosso si toglie dalle balle. Magari divento io l'uomo potente!
Ciao Alessandro. Preferisco vagliare tutte le opzioni :)
Mi piace anche la tua di storia, Paolo.
Poi se volessi aggiungere un capitolo e fossi quell'uomo allora vorrei diventare un pezzo grosso più grosso, che ne so, in Europa. E sarei disposto a cedere cose, oggetti, persone. Perché no?
Sai, secondo me le storie non hanno colore anche perché tutti i colori, in questo mio Paese, sanno di vecchio e puzzano lontano un miglio di fregatura.
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