sabato 4 aprile 2009

lalalalala


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Originally uploaded by sonia de spa
Quarto piano.
Vincenzo la prima volta che l'ho visto parlava dell'inizio di Una Pallottola Spuntata come se stesse parlando dell'inizio di Persona di Ingmar Bergman.
Così quando è diventato professore andai lì e gli chiesi se potevo laurearmi con lui. Accettò.
Della mia tesi non ha mai detto molto, gli piaceva come scrivevo e quello che dicevo, ma mi avvertiva che non stavo facendo una cosa accademica. E quando mi dicono che sto uscendo dalla righe io allora accelero, mi gaso un casino, cerco di sfondare pure il guardrail se mi riesce. Di solito mi faccio male.
Quella volta litigai con la correlatrice. In sede di discussione. E mi tolse la lode. Che non me ne frega niente ora, ma allora ci tenevo come il primo della classe che mi aspetto sempre di essere. Vincenzo era contento lo stesso. Spero. Abbiamo raccontato la storia di una Dea e del suo Creatore e non è poco.

Terzo piano.
Vincenzo mentre era assistente stava con una assistente della stessa materia, che a noi piaceva un sacco. A me soprattutto. Barbie. E le ha dedicato uno dei suoi libri. Lei aveva i capelli rossi e mi ha insegnato il postmoderno come lui mi ha insegnato il moderno. Me li ricordo che se ne vanno per i corridoi di S. Agnese mano nella mano, alla fine delle lezioni, custodi e rampe dei miei sogni.
Scendono le scale. E lui le dedica un libro.

Secondo piano.
Vincenzo me lo vedo così se chiudo gli occhi. Che parla con fare calmo. Che litiga con il boss dei boss fuori dall'aula per chissà quale motivo. Che a 33 anni aveva già una cattedra.
Il suo libro mi ha insegnato un sacco di più di quanto mi aspettassi: ha chiuso il cerchio.

Primo piano.
Vincenzo il quattro marzo ha accettato la mia richiesta di amicizia su Facebook. Gli ho scritto che volevo vederlo per raccontargli cosa avevo fatto. Magari ne sarebbe stato contento. In fondo è anche merito suo se non ho ancora imparato a evitare i guardrail. Di questi tempi è l'unica cosa che mi tiene in vita in un mondo di morti.

Piano terra.
Vincenzo non ha risposto al mio messaggio. Più tardi, leggendo i commenti sulla sua bacheca capisco che qualcosa non va. E scopro che Vincenzo è morto il 13 marzo. Non si sa come. È caduto all'indietro dal quarto piano di casa sua alle cinque del mattino. E io non so come si cade all'indietro alle cinque del mattino dal balcone di casa tua. Posso immaginarmelo ma è un'immagine da cinema, non è reale.

Il film finisce con una ragazza sulla spiaggia. Ha una sigaretta in mano. Il protagonista la guarda come si guarda tutto quello che si muove così in fretta che quando provi ad allungare la mano non c'è già più.
Ha la voce delle monete cambiate d'estate al baretto all'angolo, quelle che usi per giocare al calcetto mentre i grandi vanno a baciarsi con le ragazze sulle sdraio dei bagni. I suoi piedi nudi lasciano tracce leggere nella sabbia, tracce da infilarci le mani dentro per avere l'illusione di toccarli. Si volta e lo guarda il nostro protagonista che è arrivato fino a qui senza più niente tranne quella maledetta valigia piena di foto. "Domani" dice sorridendo. E come un'idiota anche lui si mette a sorridere. Anzi ride. La valigia si apre e le foto cadono sull'acqua.
Wild World parte in sottofondo. Titoli di coda.

Il pubblico in sala, timidamente ma inesorabilmente, applaude. Un gran bel film.

Prof, mi sa che punto verso un altro guardrail.

2 commenti:

dyingmoon ha detto...

Ti abbraccio.

lula ha detto...

secondo me è piaciuto molto anche a lui questo pezzo, quando l'ha letto lì dalla sua spiaggia.