giovedì 22 settembre 2011
Oh My Heart (di Super 8, R.E.M. e pesche)
Lo so, non posto da mesi.
No, non è che voglio chiudere il blog. Non è neanche che non ne ho voglia. È che mi sono lasciato trascinare apposta nel gorgo del lavoro. Lavoro. Scrivo per lavoro, che doveva essere solo la mia religione. Spero di non fare la fine di Soren K, JD.
Volevo solo dire tre cose.
Che non mi arrendo. Che non avremo FINE, ma avremo altro. Promesso. Ci sto lavorando. È che sono dannatamente lento. Me lo ha detto ieri anche il mio amico Max. Sono lento, costante e inarrestabile, ma lento.
Che questa cosa di Scream 4 ancora non ho capito come farla ma non mi schiodo dalla mia posizione. Le cose che vogliamo sono quelle sbagliate. E lo confermo dopo aver visto quella schifezza di SUPER 8.
Che non solo è fatto male - ci sono robe telefonate che nemmeno nelle Verità Nascoste. Se ascolti i primi 20 minuti di dialogo capisci tutte le svolte della trama. E non è solo questo. I personaggi sono finti da morire. Dovevano fare un gruppo di ragazzini simpatici e hanno fatto un gruppo di ragazzini simpatici. Ma non sono veri. A parte forse per il regista, quello che "non è ancora magro", quello che sembra JJ e Steven insieme. Quello mi è piaciuto. Ma gli altri, gli altri no. Cioè, sono uscito dal cinema e non riuscivo a ricordarmi il nome di nemmeno uno di loro. Com'è possibile? Sono gusci vuoti, come la storia, sono il fantasma di una cosa che ti sembra di ricordare. Come cercare di riprodurre la Coca Cola senza ricetta.
Per non parlare della trama, che fa acqua da tutte le parti, del montaggio che perde pezzi (come cazzo fanno a uscire dal labirinto sotterraneo, per cominciare?) e di una regia che non ha nulla da dire. Cinque minuti di vagoni ferroviari che esplodono sono la summa del film. Come a dire: è tutto qui, scusateci.
Non è che voglio fare il nostalgico a tutti i costi, e dire che i Goonies erano un'altra cosa. Che Navigator era un'altra cosa, e Stand by Me e persino Explorers. Non è questo il punto. Il punto è che non puoi raccontare la stessa cosa, non puoi fare finta che non sia successo niente nel mentre. Non fatemelo dire, cazzo. Mi sembra di essere Cervantes (magari). Che il romanzo cavalleresco è finito. Morto. E noi siamo dei poveri scemi che vanno a caccia di mulini a vento.
La terza cosa. Che è agghiacciante crescere. Mi spiego. È agghiacciante crescere e scoprire che le cose che temevi sono esattamente come le temevi. Sono gocce, me ne rendo conto, che le cose gravi nella vita sono altro. Però basta. I raccomandati, i ricchi annoiati, i piccoli meschini lavoratori del mio settore - la gente che scrive - sono sempre più tristi. Sono un cuore sempre più debole, polmoni sempre più fiacchi. E così, di recente, lavoro a serie TV che copiano le serie TV americane - nel senso di ricalcare i personaggi proprio. Gente, mi pagano per saccheggiare le serie TV americane. Boris, anyone?
E ci sono i cartoni animati fatti a cazzo di cane e i fumetti sceneggiati nello stesso identico modo di quando non c'era stato il millennium bug, di quando c'erano le torri gemelle, gli americani erano i buoni e Berlusconi era quello che aveva le televisioni e ci stava simpatico perché faceva il Drive in e i comunisti erano solo quella cosa da grandi del collettivo di sinistra che al liceo ci stavano tutte le meglio fighe.
Intendiamoci, non è che io non sia parte del problema e che non ci siano le eccezioni. Nei cartoni animati e nei fumetti e nei libri. Ci sono, ma sono eccezioni. Ecco. Forse è questo che rimpiango, che una volta, quando non ero ancora cresciuto (come il ragazzino di Super 8 non è ancora magro), avevo le illusioni non le eccezioni. E mi piaceva di più.
Basta, la pianto di lamentarmi che se no nemmeno i miei 25 lettori mi conservo. Però scusate, non vi dà fastidio abituarvi alle cose? Non vi si rivolta la calotta cranica a pensare al ragazzino o ragazzina che eravate? A me sì.
Detto questo, c'è che i Pearl Jam compiono 20 anni.
C'è che i R.E.M. si sono sciolti e con questo sono più seri di gente come gli U2 o i Rolling Stones. Perché le cose finiscono, prima o poi. Tutte.
E c'è che questa canzone che hanno fatto è totalmente loro, così vecchio stile da suonare quasi noiosa e falsa. Ma poi non lo è perché pensi che è l'ultima. Come l'ultimo sorso di birra prima di andare a casa, quello che fai fatica ma non vuoi lasciarlo lì. Come l'ultima pagina di un libro che ti è piaciuto, come il primo passo fuori dal letto la mattina, come l'ultimo movimento dentro di lei, dopo che l'amore è già finito, come i titoli di coda della Pixar quando ci mettevano le cose da ridere. Come la pesca che hai lasciato in frigo, ti eri ripromesso di mangiarla e quella ha deciso di marcire. Che stronza.
The kids have a new take
A new take on faith
Pick up the pieces
Get carried away
I came home to city half erased
I came home to face what we faced
This place needs me here to start
This place is the beat of my heart
Oh my heart
Storm didn’t kill me
The government changed
Hear the answer call
Hear the song rearranged
Hear the tress, the ghosts and the buildings sing
With the wisdom to reconcile this thing
It’s sweet and it’s sad and it’s true
How it doesn’t look bitter on you
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1 commento:
Mantenere la posizione non basta.
Bisogna fare gruppo.
Hanno vinto nel momento in cui ci hanno fatto credere che fare gruppo non serva.
"Penso ai cazzi miei" è il motto della sconfitta.
Ma anche "Io il mio lo faccio."
[provo a infiammarti un po' di più, già ti vedo bello carico...]
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